
La Chiesa di San Giuseppe non è la più importante di Tarquinia, non è quella più grande e neanche la più antica, ma per i tarquiniesi svolge un ruolo importantissimo: tra le sue mura, conserva la Statua della Risurrezione, quella Statua che, portata a passo di corsa in processione il giorno di Pasqua, riesce a toccare i cuori di tutti, tarquiniesi e non.
La sua facciata quasi si confonde con quella degli edifici della via che porta il nome del Santo, anche perché la Chiesa è chiusa per la maggior parte dell’anno, è visibile infatti solo il giorno della festa di San Giuseppe e dal giorno di Pasqua a quello dell’Ascensione.
Il suo ingresso si distingue per la semplice, severa cornice modanata e per il timpano arcuato spezzato, al centro del quale si trova, dal 1934, il medaglione raffigurante “San Giuseppe e il Bambino”, opera dello scultore romano Ottaviano Sabbatini.
E’ una costruzione del XVII secolo. Il proseptto, a capanna, è molto semplice, unico ornamento sono due fasce angolari verticali e una orizzontale leggermente aggettanti. Manca il rosone, c’è solamente una finestra rettangolare strombata sopra il portale, che fa si che la luce entri ad illuminare l’unica navata che compone l’interno della Chiesa.
Due piccole finestre circolari si trovano ai lati dell’ingresso.
L’interno è rettangolare. A prima vista può sembrare umile e semplice ma, osservando con maggiore attenzione, vi si possono ammirare testimonianze artistiche interessanti.