Inneggiamo, il Signor non è morto,
Ei fulgente ha dischiuso l’avel,
inneggiamo il Signore Risorto,
oggi asceso alla gloria del Ciel!
(dalla “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni)
La caratteristica della processione, che si svolge a passo sostenuto e in alcuni punti di corsa, tanto che viene indicata come la Processione del “Cristo che corre”, grande importanza la rivestono i portatori.
Il loro lavoro è un insieme di precisione e di forza; è un compito delicato che usualmente si tramanda di padre in figlio o all’interno della parentela tanto che, poco alla volta si sono formate quasi delle “dinastie” di portatori.
La responsabilità di curare che tutto vada bene, che la Statua abbia una buona andatura, a tempo con la musica, e che i sedici portatori abbiano il passo giusto, ossia che “la corsa del Cristo” si svolga sempre all’altezza della tradizione, è del campo macchina. Tutto e tutti sono tesi verso un unico risultato: che “la corsa del Cristo” si svolga nel migliore dei modi.
E non è una cosa semplice portare la macchina in quanto è stato calcolato che il suo peso totale si di circa 520 chili. E’ importante quindi che il capo macchina sappia distribuire i vari posti ai portatori, tenendo presente le loro caratteristiche e la loro forza.